28 ottobre - 1 novembre 2022

Oltre due anni sono passati dall’ultima occasione degna di essere chiamata “viaggio fotografico”, ovvero il tour retico. Vuoi per le vicissitudini sociopolitiche di questo periodo, vuoi per i pensieri dirottati su altri argomenti, il tempo vola e la voglia di ritornare alle vecchie tradizioni sale sempre di più, complice anche un’estate quasi totalmente asettica in materia fotografica.

L’idea per questo tour nasce fondamentalmente per caso: nel 2022 i giorni del calendario corrispondono a quelli del 2016 con il “ponte” di Ognissanti, così all’inizio di ottobre riaffiorano i ricordi di quel tris di giornate fotografiche del 29-30-31 Ottobre 2016, totalmente sconnesse tra loro, ma di grande successo. E come non ricordare l’altro anno “gemello”, il 2011, con tre giorni spesi tra i meravigliosi colori dell’autunno altoatesino? Così, contrariamente alla tradizione che vuole uno studio prima di cominciare a prenotare qualcosa, fermo una camera a Davos da sabato 29 ottobre a martedì 1° novembre.

Più passano i giorni e più mi rendo conto come negli anni del passato più recente, 2020 e 2021, avessi concentrato gli sforzi fotografici quasi ed esclusivamente nelle medesime zone. Sempre valide, ci mancherebbe, ma il pensiero è che le attenzioni che vi ho dedicato siano al momento più che sufficienti. Ulteriori due fattori mi aiutano a pensare ad un’alternativa: le poche ore di luce nelle strette valli alpine nel periodo prescelto ed il fatto che con quello che spenderei in Svizzera per vitto e alloggio, potrei raggiungere mete più distanti e nuove.

Esclusi obbiettivi che sarebbero stati ridimensionati dai parecchi giorni festivi, o infra-festivi, scelti, penso ad una destinazione, per così dire comoda, non molto oltre la catena alpina. Insomma, la giusta distanza per non passare più tempo in viaggio che sul posto, ed aree più aperte dove poter sfruttare meglio le poche ore di luce. Penso che sia dal 2018 in alta Repubblica Ceca che mi ripeto di tornarci, così provo a selezionare nel dedalo di linee ferroviarie quelle che potrebbero essere interessanti.

Individuo un “triangolo” variegato sui tre lati, il tutto in un raggio di circa 50km:

  • Una linea internazionale non elettrificata lungo la quale transitano, tra gli altri, gli EuroCity München – Praha effettuati da DLB, meglio conosciuta in passato come Alex: Fürth im Wald – Plzeň
  • Una linea “quasi”, e dopo si capirà il perché, internazionale non elettrificata che passa nella foresta: Železná Ruda – Klatovy
  • Una linea elettrificata con treni a materiale ordinario: Klatovy - Plzeň
Il tour è strutturato sull’orario dei treni ordinari, in buona frequenza su tutte le linee. Se sul posto dovesse capitare qualcosa di straordinario, ben venga.

La base è fissata a Domažlice, cittadina storica prossima al confine tedesco a circa 650 km da casa, integrata con la prima notte passata in Germania per raggiungere la prima destinazione del mattino seguente senza sveglie antelucane.

L’amico Massimo contribuisce a mettere a tacere il malumore di dover passare queste giornate da solo, resta solo l’incognita meteo. A pochi giorni dalla partenza le previsioni paiono discrete, non da giornata estiva in riviera romagnola, ma comunque invitanti alla partenza.

Pronti, via! Venerdì 28 ottobre di buonora (5:30 del mattino…) si parte in direzione Brennero, dove arriviamo pochi minuti prima dell’alba con 5°C. Messo nello stomaco qualcosa di caldo, fatto provviste per il pranzo e versato l’obolo per la vignetta austriaca, proseguiamo il viaggio attraversando il Tirolo tutto d’un fiato, accettando di allungare di 10 minuti un viaggio di 4 ore pur di non regalare altri 10.50€ alle tasche tirolesi.

La prima tappa è appena oltre il confine Austria-Germania, ovvero ad Oberaudorf. Obbiettivo principale, i nostri amati merci con destinazione Italia, ma qualcosa o qualcuno probabilmente non era d’accordo, dato che in 4 ore riusciamo a riprendere solo un paio di treni di TX Logistik.

Il bottino fotografico si apre comunque con un buon presagio. Con meta la Repubblica Ceca, il primo treno che fotografiamo è un Railjet con 1216 České dráhy alla trazione: si tratta del RJX160 Bratislava – Zurich HB

Se di Railjet ne fotograferemo abbastanza durante il giorno, di Flirt BRB ne avremo sicuramente sin troppi. Giusto uno scatto per ogni punto per poter dire “ci sono anche loro”.

Mi sposto nel prato per un’inquadratura un po’ più ampia e dopo l’ennesimo Railjet...

…arriva finalmente un merci di TX Logistik

Atteso invano qualche altro merci, o per meglio dire ingannato il tempo in attesa che la luce fosse buona al classico curvone, finiamo proprio lì verso le 12:30.

Dovremo attendere quasi due ore, tra Flirt…

…e Railjet, per fortuna con possibilità di realizzare uno scatto più dinamico…

…per vedere arrivare finalmente il secondo merci.

Decidiamo quindi di portarci ulteriormente verso la meta, fermandoci in un altro punto per me “storico”, ovvero il passaggio a livello di Großkarolinenfeld, o più semplicemente Vogl. Paradossalmente ora che l’attesa sarebbe meno nervosa, grazie al passaggio a livello ed una panchina all’ombra, il traffico ci fa entrare in un loop quasi continuo di “Sali sulla scala, scatta, scendi, siediti. Chiude il PL! Risali sulla scala, scatta, scendi…”. Insomma, si è capito.

Ed è qui che ritroviamo l’unico materiale che ha attraversato gli 11 anni tra la prima volta che sono stato qui ed oggi senza sostanzialmente variare: un bell’InterCity con una venticinquenne BR101 che incrocia subito dopo un treno analogo in doppia simmetria di 1116.

Arriva quindi un poker di merci diretti verso casa nostra, con tre “figurine” da aggiungere alla collezione.

Primizia curiosamente fuori dal suo territorio, questo KISS 3 della viennese Westbahn...

…seguito da un Flirt BRB.

Un ultimo merci di auto…

…e ovviamente un Flirt 3 BRB ed un Railjet…

…ci portano ad affrontare gli ultimi 250km di viaggio verso Zwiesel, attraverso le morbide colline bavaresi curiosamente tappezzate di colza fiorita.

Cotti a puntino, differentemente dalla “pizza” degna di replica della celebre scena di Checco Zalone al ristorante italiano in “Quo Vado”, ci godiamo il meritato riposo fantasticando sulle prede del giorno successivo.

Continua...