Resta un solo lato del triangolo e le premesse ci dicono che sarà quello più interessante, soprattutto per la possibilità di riprendere i treni reversibili ed accrescere quindi il bottino. Tuttavia, come da tradizione, le premesse verranno smentite dalla realtà.

Il traffico è organizzato in modo piuttosto lineare: un treno ogni ora per senso di marcia tra Plzeň e Domažlice mesto più gli EuroCity con materiale Alex ogni due ore, che incrociano proprio a Domažlice.

La giornata si presenta limpida e fresca, ma già di primo mattino le ombre ci costringono a depennare buona parte del programma.

Iniziamo quindi verso le 9 a spuntare le tappe previste, iniziando proprio a poche centinaia di metri dall’hotel con un autotreno di costruzione Pesa, gruppo 844, denominato “RegioShark” dalle ferrovie ceche. Per noi sarà quindi lo “squalo”.

Fatto curioso, i treni da Plzeň non terminano la corsa nella grande stazione di Domažlice, ma nella fermata successiva verso il confine, di Domažlice mesto. Ciò significa che ogni ora il treno giunge a Domažlice mesto, torna come invio a Domažlice e ritorna come invio a Domažlice mesto poco prima di partire. E questo non ha nulla di particolare finché si tratta di autotreni reversibili.

Il primo scatto è quindi allo squalo di ritorno a Domažlice dopo aver effettuato l treno 7406 da Staňkov a Domažlice mesto.

Ci spostiamo leggermente verso la Germania in attesa dell’EC 353, quando ci troviamo davanti un binato 813-814, analogo a quello fotografato sabato ma con i colori “tradizionali”, impegnato molto probabilmente in un invio.

Ed ecco quindi l’EuroCity composto dalla classica “Hercules” 223 di DLB (Alex), due vetture ceche e due UIC-Z ex Trenitalia.

Ci trasferiamo quindi oltre Domažlice, con l’intento di fotografare uno “schienenbus” sulla linea che da qui si dirama verso Klatovy, ma il ritardo accumulato dal treno ci costringe a depennare lo scatto per non perdere il treno per Plzeň che sarebbe partito di lì a poco da Domažlice. Eccolo ripreso lungo una bella curva giusto fuori dal paese.

Proseguendo verso nord-est ed avendo dovuto depennare qualche punto, ci arrangiamo in prossimità di un PL campestre quando, in attesa dello squalo da nord, sentiamo un rumore sempre più insistente da sud. Tempo qualche minuto e ci capita un lungo merci di carri per trasporto legname trainato da una doppia di 742. Il treno è totalmente controluce, scattiamo alla meno peggio.

Arriva quindi lo squalo che attendevamo.

Un paio di km più a nord ci fermiamo ad attendere l’EC358.

Abbiamo circa un’ora prima dei prossimi transiti. L’idea era di fotografare l’incrocio degli squali nella stazione di Holýšov ma un solerte capostazione ci invita, a gesti a dire il vero perché di ciò che ha proferito non abbiamo capito nulla, a non pascolare in mezzo ai binari.

Scendiamo quindi fino a Staňkov e sfruttiamo una strada dal lato opposto del fabbricato viaggiatori per riprendere il treno nel contesto della grande stazione.

Quindi con un’inquadratura più chiusa mentre riparte verso nord.

Tappa successiva, un PL alla radice nord della stazione di Blížejov. Quando arriviamo ci troviamo al cospetto di un gigantesco quadro autunnale. Avendo “doppiato” il treno che avremmo dovuto fotografare a Holýšov, lo sfruttiamo per riprenderlo con un’inquadratura molto ampia.

Quindi ci posizioniamo a lato dei binari per riprendere il successivo EC356, in ritardo di circa 40 minuti, purtroppo con la luce leggermente appiattita da una velatura.

È ormai ora dei treni a materiale ordinario, trainati dalle 754, che la mattina risultano non fotografabili in quanto viaggiano prima dell’alba. Come se tutto fosse incastrato a tavolino, il meteo si guasta e il cielo si vela pesantemente. Abbattuti dalla non fruibilità di un bel punto che avevamo selezionato da alcune foto di qualche anno fa, ripieghiamo mestamente nel prato di Milavče dove già il mattino avevamo ripreso un EuroCity.

Il treno si presenta con in testa la 754 039 in colorazione verde-bianco e con ancora i fari alogeni.

Lo stesso incrocia a Domažlice il corrispettivo effettuato con uno squalo, quindi chiudiamo la giornata come l’abbiamo iniziata.

Tra velature, ritardi ed ora solare il secondo treno ordinario lo vedremo passare in stazione a Domažlice dove i nostri dubbi su come avrebbero gestito il fine corsa a Domažlice mesto vengono dipanati lasciandoci quasi a bocca aperta: a Domažlice un manovratore sale sul treno, che prosegue fino a Domažlice mesto. Dopo circa 10 minuti vediamo il treno tornare a Domažlice in retromarcia, lasciare giù il manovratore e proseguire direttamente verso il deposito in attesa di riprendere servizio la mattina successiva.

La mattina successiva, giorno del ritorno verso casa, la sveglia è molto più fresca dei giorni precedenti e una nebbia piuttosto bassa imperversa in zona. Decidiamo quindi di passare un’ultima volta in stazione dove troviamo in movimento ben due treni merci (il 1° novembre non è un giorno festivo in Repubblica Ceca), prima di imboccare la via di casa seguendo un percorso più veloce di quello scelto il venerdì per salire, ovvero via Cham – Landau an der Isar – München – Rosenheim.

Il viaggio scorre tranquillo, con traffico modesto. Sorridiamo alla vista dell’indicazione “Verona” già a Rosenheim e giungiamo al Brennero il primo pomeriggio, con un clima decisamente diverso da quello dei giorni precedenti.

Abbandonati i verdi prati alpini e le larghe strade tedesche, giungiamo alla base verso le 18 con in testa il pensiero che se l’antipasto ceco è stato questo, vale decisamente la pena di approfondire il resto del menu. Tempo al tempo!


Děkuji a nashledanou!