È l’ultimo giorno di ora legale e questo, nelle strette valli, può essere sia un bene che un male, soprattutto quando gli obbiettivi a cui dare la caccia passano di primo mattino ed il pomeriggio inoltrato. Un eccesso di ottimismo mi porta a pensare di poter catturare entrambi, ma viene presto assopito dalla realtà.

Poco male, verso le 9 del mattino compiamo il primo passo in Repubblica Ceca, attraversando il confine proprio lungo i marciapiedi della “doppia” stazione di confine. Ed ecco spiegata l’introduzione sulla linea “quasi internazionale”: ci troviamo di fatto in due stazioni in una, fisicamente unite ma divise in termini di servizi e gestione. Sul lato tedesco Bayerisch Eisenstein, capolinea del servizio Waldbahn da Platting, mentre sul lato ceco Železná Ruda-Alžbětín capolinea della linea da Klatovy.

Repubblica Ceca per un appassionato di treni = “occhialute”, all’anagrafe ferroviaria 754. Un tempo da queste parti tutti i servizi erano appannaggio di queste locomotive, ora è necessario fare una piccola ma sufficiente selezione.

Nel fine settimana alle due giornaliere coppie di treni da Praha si aggiunge un ulteriore servizio a materiale ordinario da Plzeň che giunge qui verso le 9 del mattino e riparte prima delle 16. Il primo scatto ceco è quindi dedicato al Sp1702 appena giunto in stazione, ancora in ombra.

Il treno deve essere ricoverato in un binario tronco, per non occupare spazio durante il giorno; quindi, la locomotiva viene subito sganciata e manovrata sconfinando nel lato tedesco. Una valle laterale regala un flebile raggio di sole all’ambiente che si sta svegliando dalla fresca notte.

In circa mezz’ora giungerà il treno da Praha, ma l’inquadratura scelta è un misto di ostacoli, ombre e persone che invitano a tralasciare lo scatto.

Tale treno riparte dopo circa mezz’ora dall’arrivo, quindi ci posizioniamo in uscita da una bella curva in salita con quinta di alberi di sfondo. La luce dura fino a qualche minuto dall’arrivo del treno: poco male! L’atmosfera autunnale è comunque meritevole dello scatto.

Abbiamo circa 1h30 prima del prossimo treno, che sicuramente non sarà a materiale ordinario. Per noi è comunque tutto nuovo, quindi ci arrampichiamo su una catasta di legna, che tra parentesi da queste parti è in ogni dove, a sua volta posta in cima ad uno scosceso rilevato in attesa del transito. Il meteo si è completamente guastato, con un freddo pungente ad “allietare” l’attesa.

Finalmente sbuca dal bosco l’automotrice gruppo 842 con al seguito una vettura. Fatto curioso, la vettura non è dotata di cabina di guida, con il risultato che l’automotrice, di per sé reversibile, deve manovrare al capolinea per invertire la composizione.

Il ritorno verso nord del medesimo treno è purtroppo accompagnato da un cielo lattiginoso, ma uno scatto non glielo neghiamo.

Sfruttiamo quindi la “pausa pranzo” per trovare un supermercato dove fare un po’ di rifornimenti; quindi, torniamo sui nostri passi in quanto è quasi ora della seconda coppia di treni a materiale ordinario.

Facciamo tappa nella stazione di Zelená Lhota per riprendere un altro treno con automotrici, questa volta un moderno binato gruppo 813-814. Queste automotrici ad assi sono il risultato del revamping dei vecchi “schienenbus” classe 810 dei primi anni ’80.

Non il soggetto per cui strapparsi le vesti, però meritano uno scatto, anche per i colori che ben si sposano all’ambiente.

Notando che il meteo sembra aprirsi nutriamo buone speranze per il transito dell’ordinario da Praha quindi ci inoltriamo lungo una strada nel bosco, parallela alla ferrovia, in un tripudio di foglie cadute.

Ed infatti l’occasione è talmente golosa da sfruttare il drone per un doppio scatto.

Si apre un altro buco d’orario che sfruttiamo per spostarci con calma in un punto fuori dal bosco, in quanto i due treni ordinari torneranno al limite del tramonto.

Il primo a ripresentarsi è il Sp1705 per Plzeň, anche in questo caso ripreso con due mezzi…

…quindi il R775 per Praha, ripreso più indietro con il contorno di un colorato albero.

Quest’ultimo incrocerà un treno di automotrici nella vicina stazione di Nýrsko, quindi perché non attendere qualche minuto e sperare nel binato? Detto, fatto!

Circa mezz’ora di strada ci separa dal nostro nido per le prossime tre notti e dopo un veloce passaggio nella grande stazione del paese per ammirare qualche materiale di prim’ordine, ci concediamo il meritato riposo accompagnato da un paio di piatti locali.

Continua...