18 settembre 1897 - 18 settembre 2017


"Binari senza tempo" è il nome del progetto di Fondazione FS per il rilancio culturale di alcune linee ferroviarie italiane ricche di elementi di interesse storico, culturale e perchè no, turistico.

Tra queste, la ferrovia Sulmona-Carpinone, parte del più completo progetto Sulmona-Isernia, che per la peculiarità dei paesaggi attraversati e per le quote raggiunte guadagna il soprannome di "Transiberiana d'Italia".

Il 18 settembre 2017 sono 120 le candeline da spegnere e Fondazione FS, con la stretta collaborazione del Comune di Roccaraso e dell'associazione LeRotaie Molise, organizza un evento senza precedenti in Italia articolato nei tre giorni antecedenti la ricorrenza. Protagonisti tre convogli di epoche diverse perchè questi sono appunto binari senza tempo


Ho deciso di assistere all'evento nella giornata di venerdì 15 settembre 2017.

La mattina si presenta limpida e nella stazione, ora fermata, di Introdacqua attendo la prima vera star dell'evento: classe 1922, 980 CV che scalpitano per tornare a mordere quei binari abbandonati ormai quattro decadi fa. E' la Gr940.041, con al seguito due vetture "a terrazzini" poco più giovani della vaporiera.

La partenza dopo la sosta per servizio viaggiatori è letteralmente sommersa dai "click" delle fotocamere dei numerosi appassionati militarmente allineati, ovviamente osservando il religioso silenzio nel rispetto di chi, oltre alle immagini, vuole custodire anche i suoni senza tempo


Il treno procede deciso ma lento sulle rampe della linea mentre gli appassionati si affannano lungo le strade per doppiarlo alle tappe successive. Per me la tappa successiva è Cansano, la cui fermata è incastonata tra i monti ai piedi della Majella. Guadagnata la posizione su una collina si attende l'arrivo del treno per immortalarne il transito sull'imponente ponte ad archi che precede la fermata.

Sfruttando la sosta per far salire e scendere i viaggiatori, oltre a un po' di anticipo guadagnato sulla traccia oraria, mi sposto dall'altro capo della fermata, sempre in posizione rialzata in attesa della ripartenza.

La successiva fermata per il treno è Campo di Giove, nota località di villeggiatura sia estiva che invernale nel Parco Nazionale della Majella. Mi apposto per la ripartenza del treno da immortalare sul ponte ad archi giusto fuori la stazione, ma il vento gioca un brutto scherzo spostando il fumo emesso dalla Gr940 che con la sua ombra vanifica la bella luce che illuminava il treno. Propendo quindi per archiviare mestamente questo scatto, che però riproporrò poche ore dopo con altro materiale.

Ora il treno e le auto viaggiano su un percorso pressochè parallelo, ma la tortuosità di questa strada secondaria fa guadagnare prestazioni al treno, tanto che la rincorsa diventa tanto affannosa quanto divertente.

Ci si ferma, manco a dirlo, presso un altro ponte ad archi, sito tra Campo di Giove e Palena...

....riuscendo poi a doppiare il treno all'ingresso della fermata di Palena. Siamo ad oltre 1200m di quota, quasi al culmine della linea e il paesaggio ben si presta al passaggio di un treno d'epoca.

Anche la sosta a Palena consente a noi appassionati di muovere verso la successiva tappa senza troppa fretta. Ed ecco il treno ripreso nell'ultima rampa prima del culmine di Rivisondoli-Pescocostanzo.

L'ultimo appostamento dedicato a questo treno è sovrastante la galleria all'uscita della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo. Complice l'inizio della discesa (il culmine a 1268mslm è appunto questa stazione) e la presenza di una galleria, il transito avviene a regolatore chiuso azzerando l'emissione di fumo e vapore da parte della locomotiva che, essendo di fatto il biglietto da visita di ogni treno a vapore che si rispetti, fa storcere il naso a parecchi dei presenti.

Ultimo appostamento per noi ma non per il treno, che procede fino a Roccaraso. Il secondo servizio incombe e da qui inizia una specie di deja-vu ritornando via via nei vari posti per immortalare un treno diverso.

Il secondo servizio è affidato a un convoglio composto dalla locomotiva diesel D445.1145 e da carrozze "Centoporte" in livrea Castano-Isabella. Qui si potrebbe aprire una discussione con i più "puristi" del settore in quanto la D445 impiegata è di una serie che storicamente non ha mai ricevuto questa livrea, quindi l'avercela applicata avrebbe creato quello che nell'ambiente viene chiamato "falso storico". Io mi concentro sull'aspetto fotografico e l'uniformità cromatica del convoglio ripaga qualche dettaglio tecnico perso per strada.

Rimasto con l'amaro in bocca dal transito del treno a vapore, ritorno al ponte ad archi di Campo di Giove dove il transito di questo secondo treno è esaltato da un'ottima luce.

Questo convoglio viaggia più spedito del precedente e, unitamente al fatto che la luce è girata dall'altro lato della ferrovia, diventa molto difficile effettuare molte soste fotografiche. Decido quindi di guadagnare molta strada precedendo il treno nella radura tra Palena e Rivisondoli.

A differenza del precedente questo servizio procede fino a Castel di Sangro... E io faccio altrettanto, per immortalare il treno all'arrivo in stazione. Sullo sfondo della foto si può notare il tratto di ferrovia precedentemente percorso dal treno, segno evidente delle acclività che questa tratta affronta lungo l'Appennino abruzzese.

La sosta nella bella stazione e il margine di tempo rispetto al prossimo servizio da immortalare sono la giusta occasione per rifocillarsi e far raffreddare motori e sensori fotografici. Poi, si riparte!

Il terzo servizio è forse quello che preferisco perchè vede protagonista un altro rotabile per me "nuovo": si tratta dell'automotrice ALn556 2331 che a causa del suo stato prestazionale in questa occasione è stata accoppiata alle due ALn668 storiche, unità 1401 e 1452, andando a creare un accoppiamento che, incredibilmente, nulla ha di fuori luogo.

Il meteo comincia a guastarsi, quindi il primo appostamento va a vuoto. Volo direttamente alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo che ancora non avevo debitamente immortalato con i precedenti servizi.

Una targa sul fabbricato viaggiatori ricorda che qui siamo nella "Stazione più alta dopo quella del Brennero". Doveroso specificare che tale primato si riferisce esclusivamente alla rete ferroviaria a scartamento ordinario e non alle ferrovie concesse a scartamento ridotto che raggiungono quote maggiori anche del Brennero (ad esempio la ferrovia silana delle Ferrovie della Calabria supera i 1400mslm).

In poco spazio ricavo ben due scatti. L'ingresso del treno con il vecchio magazzino merci...

...e la successiva ripartenza con ben evidenziato il contesto in cui questa fermata è geograficamente inserita.

A questo punto la tabella di marcia impone di fare delle scelte. Il primo servizio, quello svolto dal treno a vapore, è ormai in ripartenza verso Sulmona e a breve partirà nuovamente anche il secondo servizio. E' a questo che dedico l'ultimo scatto della giornata, appollaiato dall'altro lato del ponte di Cansano, in un silenzio quasi surreale. Dopo una breve attesa si ode finalmente il fischio acuto della D445 e immortalo quindi il convoglio mentre "serpeggia" sul ponte evidenziando, tra l'altro, la forte discesa che sta affrontando.

Il giorno successivo, sabato 16 settembre, opto per una visita alternativa alla ferrovia Sulmona-L'Aquila. Questa ferrovia è altrettanto spettacolare come la Sulmona-Isernia, non fosse che sono arrivato un po' tardi... Le ALn668 3300 che dominavano fino a pochi anni fa hanno lasciato spazio ai nuovi ATR220 "Swing" della polacca PESA, treno che personalmente fatico a digerire.

Ad ogni modo, ricavo qualche scatto nei punti più caratteristici, con un po' di fatica a causa del meteo meno favorevole. Dopo la stazione di Raiano la ferrovia effettua una decisa salita verso Molina Aterno. Un'ATR220 è qui ripreso mentre la impegna.

In realtà un turno coperto dalle ALn668 c'è ancora. Purtroppo mi capita a tiro nella stazione di Beffi, nell'orario in cui la luce non è ottimale nè da un lato, nè dall'altro. Il "meno peggio" è quello con il fabbricato viaggiatori.

Da un campo poco a nord della stazione, un altro ATR220.

Tornando verso Sulmona, mi fermo nella stazione di Pratola-Peligna Superiore.

La sera, dopo cena, passo in stazione a Sulmona per realizzare qualche scatto notturno al materiale storico, ma scopro amaramente che questo, giunto in anticipo, è già stato ricoverato in deposito. Mi accontento di un "Jazz".

Domenica 17 settembre, complice il fatto di essere raggiunto dagli amici Andrea ed Emanuele, torno nuovamente alla rincorsa dei treni storici. La sveglia non è delle migliori, su Sulmona imperversa un bel acquazzone. Fortunatamente all'orario di partenza del treno a vapore si è ridotto a poche gocce.

Il primo scatto è sempre a Introdacqua, ma posizionandomi poco a nord del passaggio a livello. Già dal sabato le vetture dietro alla Gr940 da due sono diventate tre.

Bypassato Cansano perchè già soddisfatto degli scatti realizzati venerdì, doppio anche Campo di Giove perchè la stazione è eccessivamente affollata di gente. A Palena il cielo è lattiginoso, quindi i due scatti seguenti li traspongo in bianco e nero.

Presso la stazione di Palena è presente un piccolo ristorante, quindi decidiamo di accomodarci qui per il pranzo. Tra un po' di selvaggina e qualche divagazione sul tema, il meteo fuori è decisamente cambiato: la perturbazione ha lasciato posto ad un spettacolare cielo azzurro e una temperatura che comincia a richiamare l'autunno. Purtroppo per me l'avventura deve finire presto, le ore di auto fino a casa sono quasi 6 e l'indomani mattina si lavora.

Mi concedo quindi l'ultimo scatto alle "littorine" in ingresso a Palena (una della due ALn668 ha avuto dei problemi meccanici, quindi è stata scartata).

Dispiaciuto di non potermi fermare ulteriormente, ma comunque soddisfatto di quanto raccolto, prendo la via di casa dove arrivo verso le 21, dopo l'immancabile tratto a passo d'uomo da Faenza a Bologna. In attesa di un altro evento di questa portata, arrivederci Abruzzo!